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10/10/2014. Attivo regionale delle delegate e dei delegati Fiom-Cgil Lombardia
MECCANOTECNICA, OGGI POMERIGGIO LO SCIOPERO. IN VISTA NUOVE PROTESTE CONTRO IL LICENZIAMENTO DI 40 PERSONE
Bergamo, venerdì 10 ottobre 2014
È terminata pochi minuti fa l’assemblea dei lavoratori della Meccanotecnica di Torre de’ Roveri, dove mercoledì 8 ottobre è stata avviata una procedura di mobilità per 40 persone su un organico di 117 lavoratori. Oggi, dalle 13 alle 17, si è svolto uno sciopero e contestualmente oltre 70 dipendenti si sono riuniti in assemblea nel teatro dell’oratorio di Albano sant’Alessandro.
L’azienda metalmeccanica, specializzata in macchine per cucire nel settore della legatoria e dell’editoria, sta applicando per il secondo anno consecutivo un contratto di solidarietà (che terminerà nel febbraio prossimo). All’inizio del 2014 aveva già aperto una mobilità (in quell’occasione volontaria) per 13 persone.
“La procedura di mobilità avviata mercoledì dall’azienda riguarda 30 persone nella sede di Torre de’ Roveri e 10 nell’unità produttiva di Pedrengo” ha detto poco fa Fulvio Bolis della FIOM-CGIL di Bergamo. “Non è certo con il licenziamento di 40 persone, il dimezzamento dell’officina meccanica e il forte ridimensionamento di alcuni uffici, che si pongono le basi per il futuro produttivo e occupazionale della Meccanotecnica. Nessuno garantisce, infatti, che questi licenziamenti non facciano parte di un progressivo ridimensionamento dell’azienda: più piccoli si diventa meno prospettive si avranno. Il rischio concreto è di vedere esternalizzata la produzione e svuotata completamente la fabbrica. Il comportamento della dirigenza è a nostro avviso poco comprensibile dal momento che la legge prevede la possibilità di proseguire ulteriormente con il contratto di solidarietà. In questa fase difficile per l’occupazione del territorio provinciale è necessario un maggior senso di responsabilità da parte delle aziende: mantenere l’occupazione si può (se si vuole), tra l’altro, col contratto di solidarietà senza alcun aggravio per l’azienda né in termini di costi né in termini organizzativi, con la possibilità, nel frattempo, di mettere in atto le iniziative per il rilancio produttivo e occupazionale”.
Continua, intanto, lo stato di agitazione e nei prossimi giorni il sindacato non esclude di programmare altre iniziative di protesta.
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