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BIANCHI VENDING DI ZINGONIA, OGGI SECONDO SCIOPERO DI UN’ORA CONTRO L’APPALTO DEL MAGAZZINO, DI UN REPARTO E GLI ESUBERI FRA GLI IMPIEGATI

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Bergamo, venerdì 31 ottobre 2014
 
All’indomani dell’annuncio di alcuni esuberi e dell’intenzione di dare in appalto parte della produzione e a poche ore dalla prima mobilitazione dei lavoratori, braccia di nuovo incrociate, oggi pomeriggio, alla Bianchi Vending di Zingonia. Da pochi minuti (dalle ore 14.45) è in corso uno scioperospontaneo (1 ora) proclamato a maggioranza dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e sostenuto anche dalla FIOM-CGIL di Bergamo.
A tre mesi dalla firma, lo scorso 17 luglio, del contratto di affitto dell’azienda da parte della nuova società, ieri mattina la Bianchi Vending ha annunciato ai rappresentanti sindacali e a FIOM-CGIL e FIM-CISL la volontà di affidare in appalto ad una cooperativa l’attività del magazzino (dove oggi lavorano 14 persone) e del reparto di premontaggio (dove ce ne sono 10), oltre che 13 esuberi fra i 59 impiegati.
 
“Ufficialmente l’azienda non ha ancora aperto alcuna mobilità, ma nell’incontro che abbiamo avuto è stata molto esplicita in merito alle intenzioni” aveva spiegato ieri Claudio Ravasio della FIOM-CGIL di Bergamo. “La nostra risposta è stata di forte contrarietà a questo progetto di riorganizzazione e di appalto a una cooperativa esterna. Abbiamo, invece, proposto, nel caso di reale necessità, l’utilizzo del contratto di solidarietà per gestire eventuali esuberi. La Bianchi, da parte sua, ha ipotizzato un eventuale passaggio dei lavoratori del magazzino e del reparto di premontaggio alla cooperativa appaltatrice: se ciò avvenisse, significherebbe porre i lavoratori sotto condizioni contrattuali peggiorative rispetto a quelle attuali. Tra l’altro ricordiamo che appena un mese fa è stato siglato un accordo fra azienda e RSU, da noi non sottoscritto, in cui i lavoratori acconsentivano a rinunciare, come l’azienda aveva chiesto, all’80% delle proprie ferie e dei permessi maturati con la precedente società, a favore del mantenimento dei livelli occupazionali. Ora invece siamo a discutere di tagli”.