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Piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti 1° luglio 2024/30 giugno 2027

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Il 30 giugno 2024 scade il Ccnl Federmeccanica–Assistal firmato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm il 5 febbraio 2021.

 

Questo documento riporta le richieste di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo contrattuale che dopo l’approvazione da parte degli Organismi dirigenti e dell’«Assemblea dei 500» saranno illustrate ai lavoratori e alle lavoratrici e sottoposte al loro giudizio. Successivamente saranno presentate a Federmeccanica e Assistal.

Si tratta di una piattaforma che intende rappresentare le esigenze del lavoro metalmeccanico e fornire risposte adeguate per rimettere al centro il lavoro industriale e investire nelle nuove generazioni.

Il rinnovo contrattuale riguarda – secondo i più recenti dati dell’Inps – più di 1,5 milioni di lavoratori e di lavoratrici in 30 mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l’8% del Pil italiano, rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del nostro Paese, mentre se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale.

La situazione economica, occupazionale e produttiva di un settore così ampio e diffuso è difficile da portare a sintesi: al suo interno vi sono comparti che sono in una fase di sviluppo (ad esempio la microelettronica, l’informatica, il ferroviario, l’areospazio e la cantieristica) e altri che stanno attraversando fasi di difficoltà (ad esempio l’automotive, l’elettrodomestico, la siderurgia, installazioni TLC).

Il rinnovo infatti, si colloca in una fase storica caratterizzata dalla transizione ecologica, digitale e dell’Intelligenza artificiale, che richiedono soluzioni socialmente eque riducendo le disparità e tutelando sempre meglio il mondo del lavoro industriale: l’incremento delle retribuzioni, la riduzione dell’orario di lavoro, la crescita dell’occupazione stabile, la formazione e l’aggiornamento professionale, le forme di conciliazione tra le esigenze di vita e di lavoro, welfare e salute e sicurezza.

Il contesto in cui si collocherà il negoziato, (le guerre, le tensioni geopolitiche, quelle inflazionistiche e del sistema economico), è certamente difficile e complesso ma, a maggior ragione, le richieste presentate rappresentano un elemento di coesione, di equità e di innovazione che un rinnovo contrattuale come quello dei metalmeccanici ha da sempre come obiettivo.

Dalla pandemia Covid19 in poi è evidente che non si può rinunciare alla capacità di fare industria e di produrre semilavorati, componentistica e servizi innovativi anche nel nostro Paese, riducendo la dipendenza da altri, serve quindi una politica industriale ambiziosa e concreta, una riforma fiscale che combatta l’evasione e riduca il prelievo verso coloro che pagano fino all’ultimo centesimo, l’adeguamento dei servizi sociali e del sistema sanitario.

Per questo, le strutture sindacali territoriali e le Rsu saranno impegnate a svolgere un’ampia campagna informativa con assemblee in tutti i luoghi di lavoro: per realizzare i nostri obiettivi giusti e ambiziosi servirà il sostegno convinto di tutte le metalmeccaniche e di tutti i metalmeccanici!