La lotta dei metalmeccanici non va in vacanza
Per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici "da Federmeccanica a oggi non è arrivato nessun segnale: non c'è alcun tavolo di trattativa, il negoziato è di fatto bloccato ormai da un mese e un mezzo". Lo afferma il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, in un'intervista a RadioArticolo1, nel giorno dello sciopero delle tute blu di Lucca, Aosta, Latina e La Spezia, con gli stop delle prossime settimane già in programma.
"I lavoratori vanno in ferie senza il contratto nazionale - osserva Landini -: a settembre dovremo decidere cosa mettere in campo perché non può rimanere questo un problema dei solo metalmeccanici, è una questione nazionale che riguarda la qualità del sistema industriale del paese e anche il sistema di relazioni". Non fare il contratto nazionale, infatti, "non è semplicemente conseguenza della crisi: vogliono cambiare le regole del gioco, di fatto superare l'esistenza del Ccnl e introdurre rapporti di lavoro regolati azienda per azienda, con diversità di condizioni tra i lavoratori che fanno lo stesso lavoro".
Una logica sbagliata che la Fiom non accetterà: "A luglio abbiamo scelto di non concentrare la mobilitazione in un'unica giornata, ma di invitare tutti i territori e i luoghi di lavoro a uscire dalle fabbriche: ogni giorno ci sono città o lavoratori che si mobilitano parlano all'esterno, vogliono creare una consapevolezza e una cultura. Gli scioperi stanno registrando una riuscita molto importante". Tra le iniziative c'è anche il blocco degli straordinari: "Sta funzionando - rileva Landini -, ci sono anche segnali di imprese che cominciano a lamentarsi e dire che non è giusto. Noi rispondiamo: dite alla vostra associazione, Federmeccanica, che riapra la trattativa e faccia il contratto, è l'unico modo per risolvere i problemi".
La prossima settimana, il 27 luglio, è prevista un'altra riunione tra le segreterie di Fiom, Fim e Uilm. "E' ormai chiaro che dovremmo impostare da adesso la nostra azione nel mese di settembre e ottobre, per arrivare rapidamente all'accordo. A questo punto non si può escludere nulla, anche in termini di iniziative di mobilitazione generale".
La battaglia dei metalmeccanici si lega a quelle delle altre categorie ancora senza contratto. Così Landini: "L'attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil ha posto questo problema: forse c'è ancora qualche timidezza anche tra le organizzazioni sindacali, ma ormai il rischio del superamento del contratto nazionale è una questione all'ordine del giorno, non solo nel privato ma anche nel pubblico. Si pensi che il governo, ovvero una parte datoriale, sono 8 anni che non rinnova i contratti per i settori pubblici: oggettivamente siamo di fronte al pericolo che il contratto nazionale venga superato di fatto, nel senso che non esiste più perché non fornisce alcuna tutela. Per questo - a suo avviso - a settembre si dovrà pensare anche a momenti di protesta che unifichino tutti i lavoratori e le categorie".