Contratto Federmeccanica. Report sul quinto incontro in “ristretta”: previdenza, sanità integrativa, formazione
Il 2 marzo si è tenuto il quinto incontro di trattativa a delegazioni ristrette per il Contratto nazionale nel quale Federmeccanica ha formalizzato quanto segue:
Previdenza – Disponibilità alla nostra richiesta di definire linee di indirizzo su un utilizzo delle risorse a sostegno dell'economia mentre sono indisponibili a introdurre con il contratto l'obbligatorietà della previdenza integrativa. Per Federmeccanica rimane confermato l'obbligo contrattuale delle imprese a versare la contribuzione solo per i lavoratori iscritti a Cometa.
Federmeccanica ha confermato la propria proposta di aumentare al 2% dei minimi di garanzia la contribuzione a carico delle imprese a fronte di una contribuzione minima del lavoratore pari al 1,2% così come ha dato la disponibilità a favorire l'adesione dei lavoratori a Cometa attraverso l'impegno delle aziende a consegnare, sia al momento dell'assunzione che una volta l'anno, a tutti i dipendenti una scheda informativa contenente indicazioni sui vantaggi della previdenza integrativa.
Sanitá integrativa – Federmeccanica, rispondendo alla nostra richiesta di definire una sanità integrativa a totale carico dell'impresa, propone a partire dal 1 gennaio 2017:
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156 euro di contribuzione a carico delle imprese per garantire la copertura a tutti i lavoratori dipendenti (a tempo indeterminato, part-time fino al 50% dell'orario di lavoro, apprendisti) e per i loro familiari fiscalmente a carico, a prescindere dal loro numero;
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la possibilità per tutti i lavoratori dipendenti, prevedendo la contribuzione a loro carico, di iscrivere alla sanità integrativa i familiari non fiscalmente a carico appartenenti al nucleo familiare, compresi i conviventi more-uxorio.
La proposta di Federmeccanica non prevede però le prestazioni per tutti i lavoratori che svolgono il loro lavoro in azienda, ma la copertura solo per i lavoratori a tempo determinato - con un contratto residuo di almeno sei mesi e con rinnovo automatico in caso di proroga del contratto - escludendo così dalla sanità integrativa tutti gli altri lavoratori precari.
Infine Federmeccanica ha dato la disponibilità a verificare soluzioni per garantire la copertura anche nei periodi di Cassa integrazione e mobilità e ha confermato la salvaguardia degli accordi aziendali in essere, con obbligo per l'azienda ad adeguarsi alla contribuzione minima di 156 euro annui, in caso gli importi - anche unilateralmente – versati in azienda alla sanità integrativa siano inferiori.
Formazione - Rispondendo alle nostre richieste, Federmeccanica da un lato ha sostenuto che vuole qualificare il contratto, salvo poi formulare una proposta che introduce contraddizioni e diversità tra i lavoratori. Sulla formazione continua vuole introdurre un trattamento diverso tra i lavoratori riconoscendone il pieno diritto solo ad alcuni, cosa che non siamo disponibili ad accettare. Infatti:
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in caso di formazione aziendale prevede il diritto soggettivo del lavoratore a 24 ore di permesso retribuito, usufruibili anche in un solo anno, a carico dell'azienda;
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in assenza di formazione aziendale o quando la formazione aziendale interessa solo una parte dei lavoratori prevede il diritto soggettivo del lavoratore a 16 ore di permesso retribuito a carico dell'azienda e l’utilizzo di un Par del lavoratore; in questo caso Federmeccanica ha dato disponibilità a definire un importo come contributo dell'azienda ai costi sostenuti dal lavoratore per la propria formazione professionale.
Sul diritto allo studio Federmeccanica propone di ridiscutere tutto quanto previsto oggi dal contratto nazionale ridefinendo i corsi di studio per i quali sono riconosciute le 150 ore retribuite: in particolare non prevedendo più le 150 ore per i corsi monografici, e per i lavoratori studenti universitari fuori corso da oltre due anni, non prevedendo più i due giorni retribuiti prima degli esami.
Federmeccanica ha poi proposto di definire nel contratto nazionale il ricorso all'apprendistato - per la qualifica e il diploma, professionale e di istruzione secondaria, e la specializzazione tecnica superiore – sul quale ha formulato, su retribuzioni e diritti, le stesse proposte respinte in questi giorni da Cgil, Cisl e Uil nel confronto in corso con Confindustria.
Pur riconoscendo positive alcune risposte abbiamo detto a Federmeccanica che non sono sostitutive della nostra richiesta di aumento dei minimi e che quindi sui singoli importi che oggi Federmeccanica destina alla previdenza complementare e alla sanità integrativa ci esprimeremo con un giudizio complessivo.
Abbiamo infine ribadito che queste risposte devono riguardare tutti i lavoratori e prevedere diritti e condizioni uguali per tutti i rapporti di lavoro.
Il confronto prosegue, a delegazioni ristrette, il 9 marzo e con la presenza dell'intera delegazione trattante il 15 marzo prossimo.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 3 marzo 2016