LE CONDIZIONI SOCIALI DELLA POPOLAZIONE NELLA PROVINCIA DI BERGAMO. La ricerca di IRES-CGIL Bergamo
Le fonti di reddito dei bergamaschi, l’accesso ai servizi socio-sanitari e sanitari, le risorse di conoscenza (capitale umano), i contraccolpi della crisi sul mercato del lavoro provinciale, la frammentazione istituzionale: una ricerca Ires-CGIL dedicata alla composita realtà socio-economica della Bergamasca.
Lo studio, dal titolo “Le condizioni sociali della popolazione nella provincia di Bergamo” (novembre 2017), è a cura di Francesco Montemurro e Valerio Porporato di Ires-Morosini (associazione no profit creata da studiosi, sindacalisti e operatori sociali, fondata nel 1982 per volontà della CGIL) e con il coordinamento di Giovanni Peracchi, segretario generale della CGIL di Bergamo.
Caratterizzata, storicamente, come un’area dalle elevate performance, con alta capacità produttiva, bassa disoccupazione e un sistema vivace di relazioni industriali, la provincia di Bergamo recentemente sembra aver perso terreno nel contesto europeo, a partire dagli anni 2000, mostrando una crescita bassa della produttività, una scarsa capacità di sviluppo del capitale umano e un peggioramento degli indicatori del mercato del lavoro (OECD, 2016). E tuttavia, il sindacato pensa che con l’aggancio dei primi segnali della ripresa e un ormai non più prorogabile cambio di passo nel portare a sintesi tutte le componenti del complesso sistema sociale, demografico e territoriale in senso lato, oggi sia ancora possibile cambiare la tendenza e crescere anche in qualità.
Da queste considerazioni ha preso avvio lo studio. Si partirà dalla “riconfigurazione territoriale” della provincia che vede i Comuni della cintura congiungersi con il Comune capoluogo, quasi come un unico sistema urbano, definito come la “Grande Bergamo” o "Sistema Bergamo", si proseguirà parlando di frammentazione istituzionale e trasformazioni socio-demografiche fino all’analisi della struttura delle fonti di reddito (dichiarata abbastanza atipica rispetto al quadro medio regionale e interessante dal punto di vista delle disuguaglianze di genere) e delle caratteristiche del mercato del lavoro provinciale.