Questo Sito Utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione sul sito. Continuando la navigazione accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

Stampa

CAPGEMINI, OGGI SCIOPERO DEI LAVORATORI DELL’APPALTO SCHNEIDER. 22 lavoratori a rischio, dopo essere stati esternalizzati 10 anni fa

on .

Bergamo, martedì 8 marzo 2016

Si è tenuto oggi il primo sciopero dei 22 lavoratori Capgemini che operano in appalto come operatori informatici alla Schneider Electric di Stezzano, di Cairo Montenotte (SV), di Torino e di Casavatore (NA). Alla fine di marzo il loro appalto andrà in scadenza e poco si sa delle loro prospettive occupazionali.

“La direzione aziendale di Capgemini, società multinazionale fondata a Grenoble e attiva nei settori della consulenza aziendale, dell'outsourcing e della fornitura di servizi professionali, non sembra per nulla disponibile a garantire l’occupazione e una continuità di reddito ai dipendenti attualmente impegnati nell’appalto Schneider / settore ‘infra’, perduto a favore di Fujitsu e Ibm” ha spiegato oggi pomeriggio Fabio Mangiafico della FIOM-CGIL di Bergamo, che insieme a Giancarlo Carminati della FIM-CISL sta gestendo la vertenza. “Nei molti incontri che si sono svolti a partire da dicembre abbiamo proposto un piano di ricollocazione basato sull'utilizzo del Contratto di solidarietà per 12 mesi prorogabili a 24, durante i quali i dipendenti avrebbero dovuto essere ricollocati o presso i nuovi conduttori dell'appalto (Fujitsu) o presso altre sedi della stessa Capgemini, o presso terzi”.

Eppure, fino a oggi, “la società si limita a ipotizzare l'utilizzo di un ammortizzatore sociale per soli 6 mesi a partire dalla scadenza dell'appalto, per poi procedere al licenziamento” continua Mangiafico. “Com’è possibile che un’azienda con oltre 3.000 dipendenti in Italia consideri ingestibile il costo di un Contratto di solidarietà per 22 persone? E soprattutto come può sostenere di non riuscire a ricollocare questi lavoratori all'interno delle proprie strutture?”.

Il sindacato, poi, si chiede come la stessa Schneider non consideri necessario garantire la continuità occupazionale a lavoratori che lei stessa ha esternalizzato nel 2005. In assenza di soluzioni positive della vertenza, nel corso della prossima settimana i lavoratori Capgemini organizzeranno ulteriori iniziative di mobilitazione con il sostegno delle RSU di Schneider Electric.

“Non può che lasciarci molto sorpresi, dunque, l’incredibile assegnazione a Capgemini nelle ultime ore del  riconoscimento World’s Most Ethical Company da Ethisphere Institute, leader globale nella definizione e nella promozione degli standard che regolano le pratiche di business etiche” conclude Fabio Mangiafico.