Gatti Precorvi di Medolago (Bergamo). INFORTUNIO MORTALE, ADDETTA ALLE PULIZIE PERDE LA VITA TRAVOLTA DA CARRELLO. MANCAVA LA SEGNALETICA ORIZZONTALE: A NOVEMBRE INTERVENTO (VANO) DELL’ASL
Bergamo, mercoledì 15 luglio 2015
Nel tragitto dal capannone con gli spogliatoi degli operai e il locale mensa fino alla palazzina con gli uffici – un tratto di strada percorso mille volte - è stata travolta e uccisa da un muletto che stava trasportando due cassoni: è successo oggi attorno alle 14 nell’azienda metalmeccanica Gatti Precorvi di Medolago, dove ha perso la vita Angela Esposito, un’addetta alle pulizie di 61 anni.
“Siamo sconvolti e profondamente addolorati, la conoscevamo tutti, porgiamo le nostre condoglianze alla sua famiglia” ha detto poco fa Gianluigi Belometti della FIOM-CGIL di Bergamo. “La signora Angela, che era alle dirette dipendenze dell’azienda da nove anni e mezzo, si occupava delle pulizie di bagni e spogliatoi ma preparava e ripuliva anche la mensa. Proprio in quell’attraversamento che percorreva tutti i giorni, andando dal capannone verso gli uffici, è stata travolta”.
Il sindacalista ha incontrato sia il consulente dell’azienda Marcello Pancaldi che il titolare Marco Simoni. Ha assistito all’infortunio mortale un solo testimone oculare, un camionista che stava arrivando per caricare rottami. “Mentre lei usciva dal capannone è sopraggiunto un carrellista con due cassoni” continua Belometti. “Il camionista della ditta esterna che ha visto quanto stava accadendo ha riferito di aver urlato ad Angela di stare attenta: ma la signora non si è accorta ed è stata travolta”.
La FIOM-CGIL di Bergamo denuncia il fatto che da mesi il sindacato chiedeva all’azienda di tracciare le strisce del passaggio pedonale: “Il punto è che manca la segnaletica orizzontale, all’esterno ma anche in tutto il resto della Gatti Precorvi: durante una visita, nel novembre scorso, l’ASL aveva ordinato all’azienda di provvedere subito a risolvere la mancanza, poi negli incontri successivi noi abbiamo continuato a chiedere che si provvedesse a mettere in sicurezza l’area”.
“Non basta che l’ASL esca per le visite, le segnalazioni e magari le multe, per poi non farsi più vedere. Deve assicurarsi e verificare che le prescrizioni vengano messe in atto. Intanto, su questa vicenda stiamo valutando i presupposti per la costituzione di parte civile della FIOM-CGIL” ha aggiunto Emilio Capitanio con delega alla sicurezza per la segreteria della FIOM-CGIL provinciale. “Infine, per l’ennesima volta, diciamo che con la sicurezza non si scherza: la crisi e la conseguente negazione dei diritti sono responsabili direttamente della minor sicurezza nelle aziende”.