La FIOM: 'Bene la proposta sul reddito di cittadinanza, la Regione cominci a dare tempi e garanzie'
Sesto San Giovanni, 13 maggio 2015
“Dal 2010 la Fiom chiede insistentemente l'introduzione del reddito di cittadinanza. Per noi è un'iniziativa che va affrontata, discussa, è un diritto che deve essere universale e riconosciuto, che non può limitarsi alle regioni più ricche.
Tuttavia proprio, a partire dall'esempio della Regione Lombardia, ci può essere un'estensione su tutto il territorio nazionale”, così Mirco Rota, segretario generale della FIOM Cgil Lombardia, in merito alla volontà manifestata dal Governatore Roberto Maroni, di introdurre la sperimentazione del reddito di cittadinanza su tutto il territorio, utilizzando 220 milioni del Fondo sociale europeo.
“Quella che stiamo vivendo rappresenta secondo noi una situazione di difficoltà per i lavoratori, le famiglie e le imprese, di grande disagio sociale e disoccupazione, e contestualmente, di forte indebolimento delle tutele e degli ammortizzatori sociali. Il reddito garantito non deve essere considerato un ammortizzatore sociale, un sussidio a tutti gli effetti, ma uno strumento per chi vuole studiare e non ha le possibilità, per garantire il diritto allo studio ad esempio. A fronte di questo 'reddito' ci deve essere da parte dell'individuo la volontà di rendersi utile, disponibile per affacciarsi concretamente al mondo del lavoro, svolgendo anche una prestazione lavorativa”, aggiunge Rota.
“Questa proposta non è per nulla assistenzialista, afferma Rota, e non è ammissibile che quando si danno soldi alle imprese lo si fa per rilanciare l'economia, mentre quando vengono dati ai lavoratori è assistenzialismo. È giusto che, soprattutto chi paga le tasse più di altri le tasse in questo Paese, riceva qualcosa: è positivo in tal senso che la Regione spenda dei soldi a favore dei disoccupati e dei lavoratori”.
“Meno male che in Lombardia si comincia a parlare concretamente di questa possibilità. A questo punto – conclude Rota - la Regione Lombardia dia delle garanzie e dei tempi certi per dare seguito alle parole di Maroni, siamo disponibili al confronto su questo argomento”.