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DOMANI LO SCIOPERO DI 4 ORE DEI METALMECCANICI. 4 BUS DA BERGAMO IN PARTENZA PER LA MANIFESTAZIONE FIOM-CGIL DI SABATO A ROMA

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FIOM BG piccolo

Bergamo, giovedì 26 marzo 2015

Braccia incrociate, domani, per lo sciopero nazionale dei metalmeccanici proclamato per 4 ore (le ultime di ciascun turno) dalla FIOM-CGIL che, per il giorno successivo, chiama lavoratori e cittadini a raccolta a Roma. Da Bergamo partiranno 4 bus per raggiungere la manifestazione nazionale di sabato nella capitale (ore 4.30 del mattino dal piazzale della Malpensata).

“Diritti, Democrazia, Lavoro, Giustizia sociale, Legalità, Reddito, Europa: bisogna riunificare le lotte per il lavoro e costruire una coalizione sociale fatta di lavoratori, studenti, precari, disoccupati e migranti, capace di realizzare un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali” si legge nell’appello per la partecipazione all’iniziativa.

I lavoratori saranno in piazza per:

- cancellare il contratto a “tutele crescenti” e ripristinare il diritto alla reintegra nel posto di lavoro garantito dall'articolo 18 e prevederne l'estensione a tutte le lavoratrici e lavoratori

- impedire la cancellazione delle norme sul demansionamento e sul controllo a distanza, con qualsiasi strumento

- ripristinare le pensioni d'anzianità

- ridurre l'età pensionabile con uscite flessibili senza penalizzazioni

- risolvere la questione degli esodati

- passare dall'Europa dell'austerità a quella del lavoro

- garantire investimenti pubblici e privati per ricerca, formazione e innovazione

- produrre un piano straordinario di investimenti per nuova occupazione

- ridurre il cuneo fiscale per chi investe, a difesa e per la crescita dell'occupazione

- combattere la corruzione e la criminalità economica attraverso il rientro dei capitali dall'estero, la reintroduzione del falso in bilancio, l'uso sociale dei beni confiscati alla mafia, nuove norme sul autoriciclaggio e sugli appalti

- combattere l'evasione fiscale e il lavoro nero, ristabilire la progressività delle imposte, tassare i patrimoni, le grandi rendite finanziarie e il valore aggiunto

- incentivare, attraverso la defiscalizzazione, i contratti di solidarietà difensivi ed espansivi per impedire i licenziamenti e favorire l'assunzione dei lavoratori precari

- ridurre e rimodulare l'orario di lavoro

- estendere la cassa integrazione a tutte le tipologie di impresa e di lavoro

- introdurre un reddito minimo come strumento di tutela universale

- aumentare il costo dei lavori atipici e ridurre le tipologie contrattuali

- definire una legge sulla rappresentanza che garantisca il diritto al voto di tutti i lavoratori sugli accordi e contratti che li riguardano

- abolire l'art.8 del decreto 138/2011, che permette di derogare a leggi e contratti

- defiscalizzare, per i prossimi tre anni, gli aumenti del contratto nazionale

- estendere i diritti di cittadinanza, a partire dai lavoratori migranti, abolendo la Bossi-Fini