Domani l’incontro tra sindacati e azienda sul destino della Maier. Oggi il direttivo della Fiom CGIL fuori dal sito di Verdellino
Questa mattina, in concomitanza con l’assemblea dei soci che doveva decidere il futuro della fabbrica bergamasca, il direttivo provinciale della Fiom CGIL di Bergamo si è riunito fuori dalla Maier Cromoplastica di Verdellino, dove lavoratori e lavoratrici sono in sciopero e presidio permanente dallo scorso 23 giugno.
Un centinaio di delegati e delegate hanno discusso della difficile situazione dell’azienda, e più in generale del tema delle delocalizzazioni: “Il caso Maier – spiega il segretario generale della Fiom CGIL di Bergamo, Andrea Agazzi – rende evidente come le leggi, anche recenti, di contrasto al fenomeno non siano efficaci. Anche a Verdellino i dipendenti hanno dedicato decenni della propria vita a far crescere un’azienda che è arrivata ad impiegare il doppio dei lavoratori oggi assunti. Ci sembra inaccettabile che la proprietà, intravista la possibilità di tagliare i costi e guadagnare di più, stia valutando di trasferire l’attività senza alcuna preoccupazione per l’impatto sociale sul territorio”.
All’ordine del giorno della riunione dei soci del gruppo Maier di questa mattina la scelta di tornare ad investire sullo stabilimento bergamasco, o al contrario ridurre in parte o del tutto la produzione. La decisione sarà comunicata ai rappresentanti sindacali in un incontro in calendario per domattina alle 8, e poi discussa in un’assemblea con i lavoratori e le lavoratrici in tarda mattinata. “Per noi l'obiettivo è che si mantengano a Zingonia produzione e posti di lavoro – chiude Agazzi – per questo rinnoviamo la richiesta di supporto da parte delle istituzioni e della politica tutta. Ringraziamo le delegazioni dei partiti, le associazioni e i semplici cittadini che hanno portato solidarietà a chi da due settimane sta rinunciando allo stipendio per portare avanti una lotta per il diritto al lavoro”.