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Maier di Verdellino, sciopero e presidio fino al 6 luglio. L’assemblea dei lavoratori ha deciso di continuare la protesta fino all’assemblea dei soci

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Presidio permanente e sciopero a oltranza fino al 6 luglio: questo hanno deciso alle 17 di oggi, in una lunga e dibattuta assemblea, i lavoratori e le lavoratrici della Maier Cromoplastica di Verdellino, che protestano dal 24 giugno dopo che 5 macchinari produzione erano stati prelevati dalla fabbrica e trasportati all’estero dalla proprietà. Il 6 luglio infatti si deciderà il futuro dello stabilimento bergamasco: una riunione dei soci dovrà decidere se investire sul sito produttivo o se dismetterlo del tutto o in parte.

“Siamo soddisfatti della tenuta del presidio e della solidarietà ricevuta da più parti. Il 6 è una data non vicina ma abbiamo la forza di continuare – commenta Vittorio Tornaghi, Fiom CGIL Bergamo - Speriamo che nel frattempo l’azienda, che fino ad ora è stata completamente assente, si renda disponibile ad incontrarci per cominciare a trovare soluzioni a questa complicata vicenda”.

I lavoratori e le lavoratrici resteranno quindi davanti ai cancelli della fabbrica fino alla prossima settimana: “Presidio e sciopero hanno un prezzo alto da pagare per noi– spiega Marzia Giannuzzi, delegata sindacale in Maier – ogni giornata passata senza lavorare è una giornata di stipendio in meno. Il caldo di questi giorni e gli acquazzoni non aiutano, ma andiamo avanti con turni di 4 ore e abbiamo visto intorno a noi tanta solidarietà, dal sindaco al pensionato in bicicletta che ci porta qualcosa da mangiare o da bere. Andiamo avanti, comunque. Siamo molto delusi dal comportamento della proprietà, che ha tradito la nostra fiducia promettendo investimenti prima, e spostando i macchinari ad azienda chiusa poi. Per noi la battaglia non è ancora persa, non ci arrendiamo”.