Maier di Verdellino (BG), il 6 una riunione dei soci per decidere il futuro dello stabilimento. Continua il presidio permanente dei lavoratori
Erano più che legittime le preoccupazioni dei lavoratori della Maier Cromoplastica di Verdellino, specializzata in stampaggio di materie plastiche e cromatura per componenti automotive, che da ieri presidiano i cancelli della fabbrica per impedire il trasferimento di macchinari all’estero. Cinque stampi, essenziali per la produzione, erano infatti stati prelevati dalla proprietà lo scorso sabato.
“L’azienda ha confermato di aver spostato gli stampi ad azienda chiusa proprio perché i lavoratori non se potessero accorgere, ed evitare così proteste e ritardi – spiega Vittorio Tornaghi, Fiom CGIL, membro della delegazione sindacale che questa mattina ha incontrato i rappresentanti della Maier – Anche il trasferimento dei macchinari all’estero è confermato: non in Repubblica Ceca, come le voci di ieri sembravano far pensare, ma in un altro stabilimento del gruppo situato nei Paesi Baschi spagnoli. La sostanza comunque non cambia: è, nei fatti, una delocalizzazione”.
Ancor più grave però è la comunicazione che il prossimo 6 luglio annuncia una riunione dei soci del gruppo Maier, con l’obiettivo di decidere il futuro della fabbrica bergamasca: “Dovranno decidere se tenere aperto il sito orobico – continua Tornaghi – e le prospettive, visto quanto è accaduto fino ad ora, non sono affatto buone. La protesta quindi continua: vogliamo tutelare il lavoro a Verdellino e impedire all’azienda ulteriori trasferimenti, per cercare una nuova prospettiva occupazionale”.
I lavoratori sono d’accordo: riuniti in una nuova assemblea, questa mattina hanno deciso compatti di proseguire lo sciopero e di continuare a presidiare i cancelli dell’azienda, per evitare che le macchine su cui da anni lavorano vengano portate altrove.