FONDERIE MAZZUCCONI, FIOM-CGIL PRIMO SINDACATO IN QUATTRO STABILIMENTI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO. Chiamati al voto 425 lavoratori
Bergamo, giovedì 27 gennaio 2022
In quattro dei cinque stabilimenti delle Fonderie Mazzucconi in provincia di Bergamo, urne aperte nei giorni scorsi per 425 lavoratori chiamati ad eleggere i nuovi delegati sindacali: giovedì 20 e martedì 25 gennaio si è votato ad Ambivere, Ponte San Pietro, Rono di Locate e Rono di Almenno.
Per la FIOM-CGIL è stato un successo in tutti e quattro i siti, dove è risultata primo sindacato per numero di preferenze.
Sul totale dei 337 voti validi, ecco di seguito il dettaglio dei risultati:
Fonderie di Ambivere, FIOM-CGIL 117 preferenze, UILM-UIL 22, FIM-CISL 4
Fonderie di Ponte San Pietro, FIOM-CGIL 53 voti, UILM-UIL 37
Rono di Almenno, FIOM-CGIL 38 voti, FIM-CISL 28, UILM-UIL 3
Rono di Locate, FIOM-CGIL 14, FIM-CISL 13, UILM-UIL 8
Complessivamente, la FIOM-CGIL ottiene 222 voti, pari al 65,8% dei voti espressi (mentre nel 2018 ne aveva ottenuti 203, corrispondenti al 50,3%). La FIM-CISL si ferma al 13,3% (era al 14,8% quattro anni fa), la UILM-UIL al 25,5% (era al 34,7%).
“Abbiamo ottenuto 7 dei 12 delegati eleggibili, e ci siamo attestati così primo sindacato in tutti gli stabilimenti” ha sottolineato Fabio Mangiafico della segreteria della FIOM-CGIL di Bergamo. “È un risultato storico, la conclusione di un percorso già iniziato nel 2018, quando avevamo cominciato ad ottenere maggiore riconoscimento tra i lavoratori di questa azienda. Prima di allora, la Mazzucconi era la realtà in cui si trovava la UILM più organizzata del nostro settore. Siamo particolarmente felici del fatto che dei 7 delegati eletti 3 sono di nuova nomina, e questo dimostra la forte capacità di rinnovamento della nostra organizzazione. Ai riconfermati non possiamo che esprimere il nostro apprezzamento per il lavoro svolto che ha portato a questo importante risultato. Forti di questo mandato, continueremo a operare per garantire la massima tutela ai lavoratori del gruppo Mazzucconi, a partire dalla necessità di stabilizzare i contratti interinali e dal consolidamento della struttura industriale e dell’occupazione complessiva”.