EUTRON DI PRADALUNGA, PER ORA EVITATI I TAGLI. PROLUNGATA FINO A SETTEMBRE LA POSSIBILITÀ DI MOBILITÀ VOLONTARIA
Masserini, FIOM-CGIL: “Siamo soddisfatti visto che l’azienda sembrava decisa a procedere con gli esuberi coatti”.
Erano 18 gli esuberi annunciati esattamente un anno fa, il 7 maggio 2012, quando alla Eutron di Pradalunga venne contestualmente firmata l'intesa per l'avvio di una cassa integrazione straordinaria. Oggi nella sede dell'Agenzia Regionale per l'Istruzione, la Formazione e il Lavoro a Milano sindacati, RSU e azienda hanno raggiunto un accordo che evita, per ora, le mobilità forzate e che prolunga fino a settembre la possibilità di una mobilità volontaria (aperta già da un anno).
Senza l'intesa di oggi, già da domani l'azienda avrebbe potuto far partire le lettere di licenziamento per 9 persone: nel corso di questi mesi, infatti, le 18 mobilità iniziali erano scese a 12 e 3 lavoratori avevano già lasciato il loro posto, con incentivi all'esodo. Dunque entro settembre si spera di trovare 9 volontari.
"Oggi è l'ultimo giorno del periodo di cassa straordinaria" spiegano Severino Masserini della FIOM-CGIL e Marina Carrara della RSU Eutron. "Dunque nelle ultime ore disponibili abbiamo raggiunto un accordo in cui si prevede la volontarietà con incentivo all'esodo. La procedura rimarrà aperta fino al 30 settembre proprio sulla base della volontarietà. Intanto, domani tutti i lavoratori rientrano al loro posto".
Alla Eutron, che dal 2011 fa capo al Fondo Alpha, lavorano circa 180 persone. L'intenzione iniziale era quella di tagliare il 10% dell'organico.
"Non possiamo che esprimere soddisfazione per questo risultato: l'azienda, che sembrava decisa a procedere con la mobilità coatta, ha accettato nuovamente il principio della volontarietà" concludono Masserini e Carrara. "Eutron si trova in una situazione anomala, con ritardi produttivi causati da disguidi registrati in produzione: ecco perché, paradossalmente, ora chiede di recuperare i ritardi non escludendo l'utilizzo degli straordinari in alcuni reparti. Come abbiamo sempre sostenuto, questa è la prova che la riduzione di personale sia basata non su questioni organizzative ma per far cassa e ridurre i costi".