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Pensioni. Il Governo non mantiene le promesse e peggiora la legge Fornero

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Questo dimostra che i tavoli di confronto con il Governo erano finti Ora è chiaro: Con il Governo Meloni si va in pensione più tardi e con meno soldi

QUOTA 103

Rimane ma pesantemente peggiorata, con una decurtazione dell’assegno pensionistico che può arrivare al 20% - dovuto al ricalcolo contributivo - e con l’aggiunta di 4 mesi di lavoro per l’allungamento delle finestre.

"È necessario estendere la flessibilità nell’accesso alla pensione, permettendo alle lavoratrici e ai lavoratori di poter scegliere quando andare in pensione, senza penalizzazioni per chi ha contributi prima del 1996, a partire dai 62 anni di età e anche consentendo il pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall’età."

ico pdfsmall  VOLANTINO

OPZIONE DONNA

Aumentato di un anno il requisito contributivo.
Sarà necessario avere entro il 31 dicembre 2023 35 anni di contributi e 61 anni di età per le casistiche già previste (caregiver, invalidità del 74%, licenziamenti o tavoli di crisi aperti presso il ministero)

"La proroga subordinata a un inasprimento dei requisiti di 'Opzione donna' non è condivisibile dal momento che questa misura è già fortemente penalizzante per effetto del ricalcolo contributivo e quindi, prevedere ulteriori condizionamenti è sbagliato. Anche per tale ragione è necessario un provvedimento che ripristini i requisiti preesistenti."

APE SOCIALE

Da 63 anni si passa a 63 anni e 5 mesi

"Vanno garantite strutturalmente condizioni più favorevoli per l’accesso alla pensione delle categorie più deboli, ad iniziare da quelle che rientrano nell’Ape sociale e nella pensione precoci (disoccupati, invalidi, coloro che assistono un familiare con disabilità e chi ha svolto lavori gravosi o usuranti). È necessario rafforzare la tutela previdenziale dei 'lavoratori fragili' e occorre ampliare la categoria dei disoccupati, a iniziare da quelli di lunga durata fra cui gli esodati."

PENSIONE ANTICIPATA

Anticipata dal 2027 al 2025 la verifica legata all’aspettativa di vita che può portare ad un allungamento del requisito pensionistico (42 anni e 10 mesi, uno in meno per le donne).

"Va modificato l’attuale meccanismo automatico di adeguamento delle condizioni pensionistiche alla speranza di vita, doppiamente penalizzante perché agisce sia sui requisiti anagrafici e contributivi di accesso alla pensione, sia sul calcolo dei coefficienti di trasformazione."